Per vivere la liturgia del giorno

I Domenica di Quaresima

Febbraio 19, 2021 |

Iniziare un’altra Quaresima è un dono: ci attende un tempo in cui il Signore ci dà la possibilità di avvicinarci di più a Lui che si è fatto vicino a noi, un tempo in cui possiamo ravvivare e rafforzare la nostra fede.

Dal Vangelo secondo Marco (1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Dal Vangelo secondo Marco (1,12-15)

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Convertitevi e credete nel Vangelo

Iniziare un’altra Quaresima è un dono: ci attende un tempo in cui il Signore ci dà la possibilità di avvicinarci di più a Lui che si è fatto vicino a noi, un tempo in cui possiamo ravvivare e rafforzare la nostra fede, e soprattutto rinnovare il nostro rapporto di amore con Dio, tornando come ai tempi in cui abbiamo incontrato il Signore, ai giorni della freschezza, della novità, della meraviglia dell’amore sperimentato come dono.

Un’occasione per crescere nella fede

Siamo condotti nel deserto, ma non dobbiamo considerare il deserto come un tempo soltanto di prova e quindi di fatica e di tentazione; è anche un tempo di solitudine e di silenzio, di intimità con il Signore nell’ascolto della sua Parola e nella preghiera, per crescere nella conoscenza del suo mistero di amore e diventare capaci di testimoniarlo con la nostra vita.

Il deserto può essere considerato la condizione permanente della nostra vita, perché l’esistenza è piena di situazioni difficili e penose, personali o collettive, e davanti a queste situazioni noi dobbiamo resistere alla tentazione di pensare che Dio non c’è, oppure che non si cura di noi o addirittura che si fa beffe di noi. Questi pensieri molesti e fuorvianti suggeriti dal tentatore possono insinuarsi, ma il Signore nel deserto ci dà anche la presenza di angeli consolatori e difensori; ce li dona come spiriti celesti e ce li fa anche incontrare nella presenza dei fratelli, rendendoci così occasione di sostegno gli uni per gli altri.

Un tempo favorevole per ritornare al Signore

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