La Presentazione di Gesù al tempio

Spiegazione dell'Icona

La composizione

La Presentazione di Gesù al Tempio è la manifestazione della salvezza, “luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele” (Lc 2,32), che i vecchi Simeone e Anna riconoscono nel Bambino Gesù, proclamato fin d’ora Signore e Redentore.

La festa, che si celebra il 2 febbraio, è detta dalla Chiesa orientale Hypapante o Incontro perché celebra appunto l’incontro del vecchio Simeone con il Bambino Gesù condotto nel Tempio, secondo il racconto di Luca 2,22-40.

Le due figure centrali della Vergine e di Simeone sono chine nella contemplazione e nell’adorazione del Bambino, che la Madre ha affidato alle braccia del sacerdote. Entrambi hanno le mani velate, in segno di adorazione della divinità presente. Alle loro spalle l’altare, su cui l’Agnello immolato verrà offerto in sacrificio a Dio per la salvezza del genere umano. Dietro di loro sono raffigurati San Giuseppe, che reca tra le mani l’offerta votiva delle tortore, e la profetessa Anna, simbolo dell’umanità che attende la salvezza e la contempla, piena di stupore e di gratitudine.

La prospettiva in cui sono visti gli edifici dello sfondo contribuisce anch’essa a indicare nella figura del Bambino il punto focale della composizione, verso cui converge e a cui tutto si inchina.

La scena è rappresentata all’esterno del Tempio – nelle icone non si raffigurano mai gli interni- ma il drappo rosso teso sopra i tetti indica che in realtà essa avviene al suo interno.

Le iscrizioni

Una icona dipinta deve avere inscritto il nome di ciò che rappresenta; solo così acquista compiutamente il suo carattere sacro, la sua dimensione spirituale. Dobbiamo tenere presente l’importanza del “nome” nell’Antico Testamento: non è solo segno distintivo o titolo, ma comunicazione alla sostanza dell’originale. Con l’iscrizione l’icona è legata al prototipo. di cui è stata fatta la rappresentazione.

Il titolo dell’icona è riportato in alto al centro, sulla cornice e significa: “L’incontro del Cristo”.
Le lettere in alto, a destra e a sinistra dell’aureola della Vergine significano: «MADRE DI DIO». Quelle vicino al Bambino: «GESÙ CRISTO».

Le lettere nei bracci della croce inscritta nell’aureola del Bambino significano: «COLUI CHE È»: il nome di Dio rivelato a Mosè davanti al roveto ardente (Es. 3,14).

Conclusione

Questa icona è stata dipinta da monache, cioè da persone che, per la grazia di Dio, hanno consacrato la loro vita alla preghiera,, alla lode, al silenzio, vivendo nella clausura.

Chi prega davanti a questa immagine potrà sentirsi ricordato e sostenuto dalla preghiera della Comunità monastica.

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