Per vivere la liturgia del giorno

IV Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Marco
(1,14-20)

A Cafàrnao Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Affresco romanico nell'ex campanile dell'abbazia di Lambach, Alta Austria: Cristo guarisce un indemoniato nella sinagoga di Cafarnao.

Gesù insegnava come uno che ha autorità

La Parola di Dio che abbiamo ascoltato oggi ci fa incontrare Gesù che si presenta come uno che ha autorità, che non è condizionato dalle vicende umane ma agisce nella piena libertà che è propria di Dio e quindi nella gratuità. Nella sinagoga dove va a insegnare tutti lo ascoltano stupiti: dice cose veramente nuove, mai udite prima, perché Lui stesso è la Verità e quello che dice e fa è coerente; la sua parola è dimostrata con i fatti.

Una parola di verità

Gesù impone silenzio allo spirito che grida in quell’uomo che si trova nella sinagoga e a tutte le voci smodate e non pure, non secondo la verità e soprattutto non secondo la vera carità che sono a volte in noi e fanno rumore. Quando tutte le voci del nostro “io” e le interferenze del maligno sono messe a tacere, allora possiamo ascoltare la voce di Colui che ci parla, possiamo ascoltare lo Spirito Santo che ci ripete la parole di Gesù e ce le fa comprendere, dandoci una conoscenza vera, non soltanto di intelligenza, ma con intelletto di amore. Allora non ci scandalizziamo più del comportamento di Dio e di quello che vediamo nella nostra vita, negli altri e nella storia, ma rimaniamo affascinati e stupiti, adoriamo il misterioso agire di Dio e rendiamo grazie.

Le potenze del male cercano sempre di farci vedere le cose con malizia, di farci interpretare le situazioni in modo deformato, invece lo spirito buono ci permette di leggere gli eventi con semplicità e con chiarezza, vedendo anche nei momenti più dolorosi e nelle situazioni più difficili un filo provvidenziale, cioè la presenza di Dio che conduce tutto a un fine di bene per l’intera umanità. Dobbiamo sempre imparare a stare alla presenza di Dio e ad ascoltare Gesù che parla nella Chiesa lasciandoci ammaestrare interiormente; allora le cose diventano chiare, perché la Parola di Dio è sempre una luce sul nostro cammino, una guida e un sostegno per crescere come cristiani e diventare testimoni e cooperatori della salvezza per molti.

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