Verso il 50° di fondazione

Cinquant’anni di storia
non sono altro che un’infinità di istanti
in cui Egli ininterrottamente si è reso presente
nel nostro cammino.

Con grande gratitudine al Signore

Siamo ormai entrati nell’anno 50° dalla fondazione della nostra Comunità monastica, ricorrenza che ci incamminiamo a vivere con gioia, semplicità e grande gratitudine al Signore. Nel fare memoria di quegli umili inizi – ancora vivi nel ricordo di chi era presente e divenuti ormai “patrimonio comune” attraverso i racconti e le immagini che li hanno consegnati alla custodia del cuore di ciascuno di noi – non possiamo che elevare a Dio, con rinnovato ardore e devozione, il canto della lode e del ringraziamento!

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Da inizio in inizio…

Carissimi amici del monastero,

siamo giunti all’ultima tappa di questa lunga “novena”: nove mesi, quasi una “gestazione”, che ci hanno condotto, passo dopo passo, verso questo nostro anniversario “giubilare”. Ogni volta che in una famiglia si attende la nascita di un bambino, ci sono tante cose molto ”pratiche” da preparare e così è anche per noi, avvicinandoci all’11 ottobre… Ma il “luogo” che soprattutto è da “preparare”, da ripulire e riordinare, è sempre quella “cella interiore” che ognuno si porta dentro: il proprio cuore. In questo mese di settembre, ancora profumato di estate e già proteso verso l’autunno, vorremmo all’ora invitarvi a rientrare un po’ in voi stessi, quasi facendo un “bilancio” di questo sentiero che abbiamo percorso insieme. È questo anche il tempo della “vendemmia”, quindi di raccogliere i frutti…

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Una nuova occasione per ricominciare

Ci troviamo ormai alle soglie dell’autunno con la strana sensazione che l’estate se ne sia andata all’improvviso, senza darci il tempo di rendercene conto. È quindi molto importante porre attenzione a ciò che è definitivo, guardare con fede al futuro e dare il giusto orientamento ad ogni nostro passo. 

Una nuova occasione per ricominciare

Ci troviamo ormai alle soglie dell’autunno con la strana sensazione che l’estate se ne sia andata all’improvviso, senza darci il tempo di rendercene conto. È quindi molto importante porre attenzione a ciò che è definitivo, guardare con fede al futuro e dare il giusto orientamento ad ogni nostro passo. 

Alla scuola del servizio divino per diventare discepoli del Signore

Bisogna imparare a diventare discepoli del Signore sentendosi sempre come dei bambini che iniziano ad andare a scuola, ed è per questo che il monastero si chiama “Scuola del Servizio Divino”.

Alla scuola del servizio divino per diventare discepoli del Signore

Bisogna imparare a diventare discepoli del Signore sentendosi sempre come dei bambini che iniziano ad andare a scuola, ed è per questo che il monastero si chiama “Scuola del Servizio Divino”.

Volgendo lo sguardo al Cielo

Carissimi amici del monastero,

siamo giunti ad agosto, tempo per molto di voi di “ferie” o di “vacanze”.

Tempo più disteso, di riposo per il corpo e per lo spirito. Tempo favorevole per recuperare una dimensione più “lenta” dell’esistenza, che è sempre un po’ travolta dalla “corsa” delle cose “da fare”. Tempo anche per aprire di più i nostri “sensi” e farne dei “sensi spirituali” per aprirsi alle meraviglie che sempre il Signore ci dona.

Alcuni ci chiedono se i monaci vanno “in vacanza” e noi rispondiamo che esiste un “vacare Deo”, un “riposare in Dio”, che può consistere nel “tuffarsi” in quell’oceano infinito che sono le parole della Sacra Scrittura o nel correre tra i verdi pascoli della Liturgia… 

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Estate: tempo di ricerca di Dio nel silenzio contemplativo

Il tempo di vacanza non è soltanto una più o meno lunga pausa di distensione, ma un tempo particolarmente favorevole all’arricchimento spirituale. Se impariamo a contemplare ci accorgiamo che il senso di ogni cosa è sempre oltre la sua apparenza e che pure in noi, nel nostro spirito, c’è un’inquietudine che ci spinge a cercare, attraverso tutte le cose, Colui che è la pura Sorgente di ogni essere. 

Estate: tempo di ricerca di Dio nel silenzio contemplativo

Il tempo di vacanza non è soltanto una più o meno lunga pausa di distensione, ma un tempo particolarmente favorevole all’arricchimento spirituale. Se impariamo a contemplare ci accorgiamo che il senso di ogni cosa è sempre oltre la sua apparenza e che pure in noi, nel nostro spirito, c’è un’inquietudine che ci spinge a cercare, attraverso tutte le cose, Colui che è la pura Sorgente di ogni essere. 

Apriamo il nostro cuore ad accogliere la grazia

In Maria Assunta, splendida icona della bellezza di Dio e segno di consolazione e di speranza per tutta l’umanità, abbiamo l’anticipo di quello che stiamo diventando mentre camminiamo ancora pellegrini sulla via della croce, poiché Lei stessa prima di essere glorificata fu pellegrina nella oscurità della fede dietro a Gesù fino all’estremo sacrificio. 

Apriamo il nostro cuore ad accogliere la grazia

In Maria Assunta, splendida icona della bellezza di Dio e segno di consolazione e di speranza per tutta l’umanità, abbiamo l’anticipo di quello che stiamo diventando mentre camminiamo ancora pellegrini sulla via della croce, poiché Lei stessa prima di essere glorificata fu pellegrina nella oscurità della fede dietro a Gesù fino all’estremo sacrificio. 

11 luglio - Solennità di san Benedetto

Carissimi amici del monastero,

siamo giunti alla solennità del nostro Santo Padre Benedetto!

In questa gioiosa ricorrenza, sentiamo viva in noi la gratitudine per il dono della vocazione monastica, ma desideriamo farci voce anche dei tanti amici che in questi anni si sono legati al nostro Monastero attraverso il cammino di oblazione e che testimoniano nel mondo, attraverso il loro impegno fattivo in tanti campi e la loro preghiera, la bellezza e l’attualità della Regola di san Benedetto. Ma pensiamo anche a tutti coloro che, a vario titolo – anche solo per pura curiosità, quasi “per caso” –  sono approdati alla nostra piccola isola e hanno bussato alla porta dell’Abbazia. Per molti la sosta al monastero è stato un “nuovo inizio”; per altri è stata la conferma che stavano camminando sulla strada giusta; per altri ancora ha costituito un punto di svolta per la propria vita, di rinuncia o di nuove scelte, attratti dal quel “plus” a cui Benedetto sempre ci invita a tendere. Siamo davvero testimoni delle meraviglie che il Signore ha compiuto in tante vite, della grazia che elargito, della abbondanza di benedizioni che è  scesa su tanti cuori!

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Benedetto,
icona del “pius pater”

Più cerchiamo di conoscere san Benedetto, più certamente lo amiamo, e più lo amiamo, più lo conosciamo, perché è soltanto con l’amore che si conosce, e per i benedettini è doveroso avere venerazione e amore per il loro Padre, per colui che ha dato inizio a una stirpe benedetta da Dio, perché è stato canale di benedizione.

Benedetto,
icona del “pius pater”

Più cerchiamo di conoscere san Benedetto, più certamente lo amiamo, e più lo amiamo, più lo conosciamo, perché è soltanto con l’amore che si conosce, e per i benedettini è doveroso avere venerazione e amore per il loro Padre, per colui che ha dato inizio a una stirpe benedetta da Dio, perché è stato canale di benedizione.

Come astro
nella notte del mondo

Benedetto è veramente l’uomo di Dio che cammina sulla terra con il cuore già in cielo, attratto dalla luce divina, ed è per tutti uno stimolo a cercare Dio e il suo regno; a cercarlo nella quotidianità, nell’umile ma eroico impegno di fedeltà al Vangelo. Tutti possiamo così coltivare la speranza di diventare come lui “benedetti”: icone di Cristo, sorgente di ogni benedizione.

Come astro
nella notte del mondo

Benedetto è veramente l’uomo di Dio che cammina sulla terra con il cuore già in cielo, attratto dalla luce divina, ed è per tutti uno stimolo a cercare Dio e il suo regno; a cercarlo nella quotidianità, nell’umile ma eroico impegno di fedeltà al Vangelo. Tutti possiamo così coltivare la speranza di diventare come lui “benedetti”: icone di Cristo, sorgente di ogni benedizione.

Tenendo nel cuore tutti i sacerdoti

Carissimi amici del monastero,

siamo ormai giunti al “cuore” del mese di giugno, mese dedicato per lunga tradizione, al Sacro Cuore di Gesù e alla preghiera per tutti i sacerdoti.

In questo mese nelle diocesi di tutto il mondo, si susseguono le ordinazioni diaconali e presbiterali e vogliamo insieme chiedere con fervore al Signore, che “mandi sempre più operai nella sua messe”! Il Signore certamente continua a chiamare i suoi “operai”, ma è necessario chiedere per tanti giovani, in ricerca di un senso profondo della vita, il coraggio di dire il loro “sì”, la perseveranza nella vocazione e l’umiltà di abbandonarsi docilmente alla volontà del Signore.

La nostra preghiera, vuole essere anche di ringraziamento per il servizio prezioso compiuto da ogni sacerdote, anziano o giovane, nelle grandi cattedrali, come nelle piccole parrocchie di ogni angolo della terra, nelle grandi opere pastorali, così come nel nascondimento di ogni più piccolo gesto di carità compiuto nel nome di Gesù.

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Il cuore di Gesù: fonte inesauribile d'amore

Come il mese di maggio è tradizionalmente dedicato a Maria, così la pietà cristiana lega il mese di giugno al Sacro Cuore di Gesù la cui festa – venerdì dopo il Corpus Domini – ne è la nota dominante. Il canto delle dolci e forti litanie a lui dedicate – e forse da molti ora sconosciute o dimenticate – ci introduce con immediatezza nell’abisso dell’amore divino e ci fa contemplare l’insondabile mistero della nostra salvezza…

Il cuore di Gesù: fonte inesauribile d'amore

Come il mese di maggio è tradizionalmente dedicato a Maria, così la pietà cristiana lega il mese di giugno al Sacro Cuore di Gesù la cui festa – venerdì dopo il Corpus Domini – ne è la nota dominante. Il canto delle dolci e forti litanie a lui dedicate – e forse da molti ora sconosciute o dimenticate – ci introduce con immediatezza nell’abisso dell’amore divino e ci fa contemplare l’insondabile mistero della nostra salvezza…

Una contemplativa parla ai preti della Scrittura

La chiamata è un evento che lascia un segno indelebile nella nostra esistenza. Una Parola, un’esperienza sorgiva che dà senso a ogni altro evento dell’esistenza. Se questo è vero per ogni vocazione di vita consacrata, in modo eminente per la vocazione sacerdotale, per chi è chiamato a diventare alter Christus, ad essere una visibile presenza di Cristo in mezzo ai fratelli.

Una contemplativa parla ai preti della Scrittura

La chiamata è un evento che lascia un segno indelebile nella nostra esistenza. Una Parola, un’esperienza sorgiva che dà senso a ogni altro evento dell’esistenza. Se questo è vero per ogni vocazione di vita consacrata, in modo eminente per la vocazione sacerdotale, per chi è chiamato a diventare alter Christus, ad essere una visibile presenza di Cristo in mezzo ai fratelli.

L’Eucaristia: forza e gioia
della mia vita

“Dare una testimonianza su ciò che la santa Eucaristia è nella propria vita non è facile.” La Madre Anna Maria ci apre il segreto del suo cuore da cui, come da uno scrigno, trae alcune “perle” che diventano per noi altrettanti punti di luce, tracce su cui porre i nostri passi verso l’incontro con Gesù…

L’Eucaristia: forza e gioia
della mia vita

“Dare una testimonianza su ciò che la santa Eucaristia è nella propria vita non è facile.” La Madre Anna Maria ci apre il segreto del suo cuore da cui, come da uno scrigno, trae alcune “perle” che diventano per noi altrettanti punti di luce, tracce su cui porre i nostri passi verso l’incontro con Gesù…

Volgiamo lo sguardo a Maria


Carissimi amici del monastero,

quante le speranze, le gioie, le lacrime e i dolori che ogni cuore umano custodisce, sperimenta, affronta lungo il cammino della vita! Quante le situazioni in cui – nella prova, nel dubbio, nella paura – abbiamo bisogno di una mano che ci sostenga e ci accompagni con materna dolcezza e sicura fortezza! Quante le occasioni di stupore e di grazia che il Signore continuamente ci dona e che possono dare colore nuovo alle nostre giornate!

E quanto, tutto questo nostro vivere, lottare, desiderare, è serbato e difeso da Colei che nel suo grembo ha accolto il Signore, che nella sua casa lo ha accudito, che nel suo cuore ne ha custodito parole e silenzi, profezie e sofferenze, certezze e speranze.

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Maria, la più bella “immagine” di Dio

Maggio: culmine della primavera, liturgia del tempo pasquale. Maggio: mese di bellezza e santità, perché è esso il mese di Maria. La santità è bellezza, ed è Maria che ci mostra questo in tutta la sua verità, Lei che è la tutta bella, la tutta santa.

Maria, la più bella “immagine” di Dio

Maggio: culmine della primavera, liturgia del tempo pasquale. Maggio: mese di bellezza e santità, perché è esso il mese di Maria. La santità è bellezza, ed è Maria che ci mostra questo in tutta la sua verità, Lei che è la tutta bella, la tutta santa.

Immagini di un pellegrinaggio

Come figlie, Maria, a Te siamo venute, pellegrine e mendicanti, portando con noi le gioie e le sofferenze dell’intera umanità. In Te abbiamo trovato la porta che tutti conduce all’incontro col Signore, e sotto il tuo manto ci hai rivestite di misericordia e di pace.

Immagini di un pellegrinaggio

Come figlie, Maria, a Te siamo venute, pellegrine e mendicanti, portando con noi le gioie e le sofferenze dell’intera umanità. In Te abbiamo trovato la porta che tutti conduce all’incontro col Signore, e sotto il tuo manto ci hai rivestite di misericordia e di pace.

Alla scuola di san Benedetto “Ora et labora”

Maggio, mese di Maria che si apre con la festa di san Giuseppe. Nella nostra preghiera, nel nostro lavoro, è la fecondità di chi accoglie il Signore a Lui donando la vita.

Alla scuola di san Benedetto “Ora et labora”

Maggio, mese di Maria che si apre con la festa di san Giuseppe. Nella nostra preghiera, nel nostro lavoro, è la fecondità di chi accoglie il Signore a Lui donando la vita.

Cristo mia speranza è Risorto!

Carissimi amici del monastero,

oggi i colori del cielo sono più vivaci rispetto a qualche giorno fa. Oggi il profumo dei fiori è più intenso e il canto degli uccelli è più allegro. Oggi la nostra vita ha un colore nuovo e più bello, un profumo delicato e inatteso, una gioia più grande e stupenda!
Oggi è la Pasqua di Cristo a trasformare il volto delle nostre giornate! Il Signore è Risorto: ha ridonato la Luce, ha rinnovato la Vita, ha riacceso l’Amore. Da quel mattino di Pasqua – dal vuoto di un sepolcro – è partito un annuncio che ha dato vigore e speranza a cuori affranti e sfiduciati, e quell’annuncio, in una corsa di “timore e gioia grande” (Mt 28,8), non si è più fermato.

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Nella luce di Cristo Risorto

Alleluia! Cristo è Risorto! Cristo è la nostra Gioia! È la gioia dell’amore vero, dell’amore libero dalla schiavitù del peccato, libero di donarsi, libero dalla vecchia mentalità mondana. È la gioia della vita risorta, della santità.

Nella luce di Cristo Risorto

Alleluia! Cristo è Risorto! Cristo è la nostra Gioia! È la gioia dell’amore vero, dell’amore libero dalla schiavitù del peccato, libero di donarsi, libero dalla vecchia mentalità mondana. È la gioia della vita risorta, della santità.

La gioia di un cammino orientato a Dio

Carissimi amici del monastero,

ogni anno il mese di marzo porta con sé come un lieve respiro di speranza e nostalgia, di attesa e di annuncio. I ritmi ancestrali delle stagioni ci indicano il mese di marzo come il passaggio verso il rifiorire della vita, che è l’accadere della primavera, e il calendario liturgico in questo stesso mese ci fa ordinariamente percorrere il tempo di cammino quaresimale, per giungere – con la Pasqua del Signore Gesù – non solo ad un rifiorire, ma al risorgere della Vita dalla morte. In ambito monastico, questa dimensione di passaggio e di rinascita è ulteriormente sottolineata ed arricchita dalla solennità del transito di san Benedetto, il cui passaggio all’eternità avvenne il 21 marzo del 547.

Proprio nella medesima data, come delicato sigillo della Provvidenza sulla sua vita monastica, nel mattino del 21 marzo 2019, anche la nostra Madre fondatrice – Madre Anna Maria Cànopi – è stata chiamata a vivere la sua nascita al Cielo. 

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Trasfigurazione della morte

“Chi vive per il Cielo, diventa già cielo sulla terra”, scrive Madre Anna Maria. Chi vive per il Cielo pregusta già la pienezza della Vita, la gioia della Meta, verso cui la morte altro non è che passaggio benedetto per chi ha fatto della propria esistenza un dono e una benedizione.

Trasfigurazione della morte

“Chi vive per il Cielo, diventa già cielo sulla terra”, scrive Madre Anna Maria. Chi vive per il Cielo pregusta già la pienezza della Vita, la gioia della Meta, verso cui la morte altro non è che passaggio benedetto per chi ha fatto della propria esistenza un dono e una benedizione.

Donna del Vangelo, dell’Ascolto e dell’Agàpe

Inesauribile è l’amore di Dio. Quell’amore che “i monaci e le monache, e poi anche tutti i consacrati e le consacrate” rendono presente nel mondo e che è da loro “tenacemente testimoniato nella vibrazione di infinite parole e silenzi”.

Nella Parola di Dio noi scopriamo questo amore, nell’ascolto autentico e profondo possiamo lasciarcene plasmare, nella carità vissuta lo doniamo ai fratelli.

Donna del Vangelo, dell’Ascolto e dell’Agàpe

Inesauribile è l’amore di Dio. Quell’amore che “i monaci e le monache, e poi anche tutti i consacrati e le consacrate” rendono presente nel mondo e che è da loro “tenacemente testimoniato nella vibrazione di infinite parole e silenzi”.

Nella Parola di Dio noi scopriamo questo amore, nell’ascolto autentico e profondo possiamo lasciarcene plasmare, nella carità vissuta lo doniamo ai fratelli.

L’ultimo approdo

Il silenzio è uno stato interiore, è un canto del cuore. A volte il silenzio prende anche la forma di un luogo esteriore e di un tempo preciso: un’isola, un lago, un giorno o un istante. Anche una folla può diventare silenzio, là dove si percepisce che l’eternità ha già preso possesso della storia in cui vivi.

L’ultimo approdo

Il silenzio è uno stato interiore, è un canto del cuore. A volte il silenzio prende anche la forma di un luogo esteriore e di un tempo preciso: un’isola, un lago, un giorno o un istante. Anche una folla può diventare silenzio, là dove si percepisce che l’eternità ha già preso possesso della storia in cui vivi.

San Giulio approda all’Isola Solitaria

Ogni luogo è una storia, e ogni storia – anche affondando le sue radici in un lontano passato – parla al nostro oggi e ci interpella. La vicenda di san Giulio, così distante nel tempo da noi, è stato l’inizio remoto di una storia che continua…

San Giulio approda all’Isola Solitaria

Ogni luogo è una storia, e ogni storia – anche affondando le sue radici in un lontano passato – parla al nostro oggi e ci interpella. La vicenda di san Giulio, così distante nel tempo da noi, è stato l’inizio remoto di una storia che continua…

L’approdo della Comunità
di Madre Anna Maria

Là dove una persona dice il suo sì al Signore, fioriscono miracoli. Ben al di là di ogni aspettativa e progetto umano, la risposta delle nostre prime sorelle alla chiamata di Dio ha dato avvio ad una storia per cui ogni giorno ancora rendiamo grazie e ripetiamo il nostro !

L’approdo della Comunità
di Madre Anna Maria

Là dove una persona dice il suo sì al Signore, fioriscono miracoli. Ben al di là di ogni aspettativa e progetto umano, la risposta delle nostre prime sorelle alla chiamata di Dio ha dato avvio ad una storia per cui ogni giorno ancora rendiamo grazie e ripetiamo il nostro !

Il mio approdo all’isola
di Mariella Carpinello

Ci sono luoghi che parlano, luoghi in cui il cuore percepisce “un di più” che lo raggiunge in maniera inattesa e misteriosa. Bisogna allora sapersi mettere in ascolto, lasciarsi accompagnare alla scoperta non solo del luogo fisico e geografico, ma della Presenza che lo abita e che lo rende ciò che è.

Il mio approdo all’isola
di Mariella Carpinello

Ci sono luoghi che parlano, luoghi in cui il cuore percepisce “un di più” che lo raggiunge in maniera inattesa e misteriosa. Bisogna allora sapersi mettere in ascolto, lasciarsi accompagnare alla scoperta non solo del luogo fisico e geografico, ma della Presenza che lo abita e che lo rende ciò che è.

Di immagine in immagine

Tra il lago ed il cielo, tra l’ieri e il domani. Di immagine in immagine affiora il ricordo e prende il largo il presente. Gli anni di storia sono canto di lode che si innalza al Signore: magnificat anima mea, magnificat Dominum in aeternum!

O Dio, ci hai donato una casa su questa piccola isola, e la casa sei Tu, che sempre fai nuove tutte le cose e ancora continui a chiamarci per nome.

Di immagine in immagine

Tra il lago ed il cielo, tra l’ieri e il domani. Di immagine in immagine affiora il ricordo e prende il largo il presente. Gli anni di storia sono canto di lode che si innalza al Signore: magnificat anima mea, magnificat Dominum in aeternum!

O Dio, ci hai donato una casa su questa piccola isola, e la casa sei Tu, che sempre fai nuove tutte le cose e ancora continui a chiamarci per nome.

Una casa da abitare, un tesoro da scoprire…

Riportiamo brevi stralci dell’omelia e del dialogo fraterno avuto con Mons. Massimo Camisasca l’11 ottobre 2022. Si apriva in quel giorno il cammino verso il 50º di fondazione. Le parole a noi offerte sono state un vero dono da custodire nel silenzio del cuore, un seme da affidare alla grazia, un segno di amicizia da condividere.

Una casa da abitare, un tesoro da scoprire…

Riportiamo brevi stralci dell’omelia e del dialogo fraterno avuto con Mons. Massimo Camisasca l’11 ottobre 2022. Si apriva in quel giorno il cammino verso il 50º di fondazione. Le parole a noi offerte sono state un vero dono da custodire nel silenzio del cuore, un seme da affidare alla grazia, un segno di amicizia da condividere.

Anna Maria Cànopi. La spiritualità dell’abbandono

Dal settembre 1994, in cui la incontrai per la prima volta, alla primavera 2019, in cui lasciò questo mondo, non sono mancate le opportunità per scrivere di madre Cànopi. Ogni volta è stato naturale ritornare all’indigenza radicale da cui origina l’abbazia Mater Ecclesiæ, che l’accomuna ai nuovi corsi nella storia della consacrazione.

Anna Maria Cànopi. La spiritualità dell’abbandono

Dal settembre 1994, in cui la incontrai per la prima volta, alla primavera 2019, in cui lasciò questo mondo, non sono mancate le opportunità per scrivere di madre Cànopi. Ogni volta è stato naturale ritornare all’indigenza radicale da cui origina l’abbazia Mater Ecclesiæ, che l’accomuna ai nuovi corsi nella storia della consacrazione.

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