Gesù all’ultima cena: il dilemma del potere tra chi sta a tavola e chi serve

Gesù all’ultima cena: il dilemma del potere tra chi sta a tavola e chi serve

Marzo 21, 2021 |

In ginocchio intorno alla tavola, lavando i piedi dei discepoli. È l’immagine di Gesù all’ultima cena descritta dall’evangelista Giovanni.

Segno di un modo di esercitare il potere e l’autorità che provoca e critica gli atteggiamenti umani, segnati da una ricerca di sé chiamata a convertirsi in servizio concreto, dettato dall’amore. Anna Maria Cànopi, protagonista del secondo appuntamento de “I Quaresimali della Cattedrale” Novara 2014. Sotto riportiamo parte del testo del suo discorso:

Il dilemma del potere tra chi sta a tavola
e chi serve

Dalla ribellione al servizio
Mettiamoci in situazione…, non come per ascoltare una conferenza, ma per evocare con partecipazione interiore un momento fondamentale del mistero di Cristo.
Abbiamo ascoltato la lettura del testo di san Giovanni (13,1-17) in cui si evidenzia quanto è espresso nel titolo: «Il dilemma del potere tra chi sta a tavola e chi serve», argomento di questa lectio divina. Un argomento inesauribile perché alla sua radice sta l’orgoglio, il capo di tutti i vizi. L’istinto di non sottomettersi e invece di prevalere è la tentazione che si trova già all’inizio della storia. Infatti, dopo il «Non serviam» opposto da Lucifero a Dio, ci fu la disobbedienza dei progenitori, che, istigati dall’angelo ribelle, divennero bramosi di diventare come Dio e cominciarono a sentirlo rivale.
Ed ecco Caino, nel cui animo la malvagità cresce fino a spingerlo all’uccisione di Abele, il mite fratello.
Troviamo poi Esaù e Giacobbe (figli del patriarca Isacco) che sono in contesa per la benedizione paterna e il diritto della primogenitura…
Arriviamo, attraverso tantissimi altri casi dell’Antico Testamento, fino alla disputa degli apostoli di Gesù.
Si legge nel Vangelo:

«Quando fu in casa, [Gesù] chiese loro: “Di che cosa stavate discutendo per la strada?”. Ed essi tacevano (Certo, si vergognavano!). Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: “Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti”» (Mc 9, 33-35).

Gli apostoli, dunque, avevano mire ambiziose e si ponevano la questione circa chi di loro fosse il più grande, più importante e autorevole in vista del Regno che Gesù avrebbe costituito. E Gesù, l’Inviato dal Padre al servizio dell’umanità, capovolge i loro criteri e afferma chiaramente che, nella prospettiva del Regno di Dio, più grande è chi si fa più piccolo ed è primo chi si fa ultimo e servo di tutti .
Ecco, questa sera, trovandoci davanti alla scena evangelica della lavanda dei piedi – che possiamo contemplare nella raffigurazione di Gaudenzio Ferrari – vediamo rappresentato al vivo questo insegnamento di Gesù, il quale offre l’esempio personale dell’umiltà e del servizio.

La lavanda dei piedi: un dovere ospitale

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