Scrivo a voi…
Lettera agli amici

Scrivo a voi…
Lettera agli amici

Maggio 23, 2021 |

Desidero ardentemente vedervi
per comunicarvi qualche dono spirituale,
perché ne siate fortificati,
o meglio, per essere in mezzo a voi
confortato mediante la fede
che abbiamo in comune, voi e io. (Rm 1,11-12)

Carissimi nel Signore,

in questo tempo di Pasqua a Mattutino stiamo ascoltando il libro dell’Apocalisse. Così, quando mi è stato chiesto di scrivere la “lettera” per «La Casa sulla Roccia», mi sono sentita in situazione! Non ci troviamo, come Giovanni, su quest’Isola «a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù» (Ap 1,9)? Che cos’è la vita monastica, se non una «separazione» per una più profonda comunione? Ma, soprattutto, mai come in questo tempo ci sentiamo vicine a voi «nella tribolazione e nella perseveranza».

Lasciandomi ispirare da san Giovanni, ho pensato di scrivervi non tanto la consueta lettera, ma sette brevi biglietti, quasi rivolgendomi a voi nella vostra particolare situazione. È un messaggio maturato nell’ascolto della Parola, custodito nella preghiera e accolto nella nostra quotidianità, in comunione con la vita della Chiesa e della società che è sempre presente ai nostri cuori.

Subito il mio pensiero corre alle famiglie, piccole Chiese domestiche. Come dice san Giovanni nella sua prima lettera (Ap 2,1-7) conosciamo le vostre fatiche e sofferenze. Quanti messaggi, quante richieste di preghiera riceviamo ogni giorno! Nel vostro dolore di non poter essere accanto ai vostri cari ricoverati in ospedale, riviviamo il mistero del Sabato Santo. Nelle vostre lacrime, sentiamo il pianto di Maria di Magdala presso il sepolcro vuoto, un pianto forse ancora non consolato…

Ma anche là dove non ci sono stati contagi o lutti, altre fatiche hanno pesato e pesano su di voi: la fatica per una crescente povertà, quando il lavoro manca, la fatica dell’impegno educativo, la fatica di stare insieme in spazi chiusi e spesso molto stretti…

È il tempo della perseveranza e della pazienza, ma è anche il tempo in cui può maturare il frutto della comunione vera, per diventare sempre «un cuor solo e un’anima sola», una famiglia icona autentica della Santissima Trinità.

«Pace a voi!»

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