Novena al Santo Natale

Novena al Santo Natale

Dicembre 16, 2021 |

La preghiera della novena di Natale è tradizione cara al nostro popolo. In alcuni luoghi questa celebrazione avviene mentre è ancora notte, prima delle prime luci dell’alba; in molti altri luoghi si compie di sera, dopo il tramonto.

La collocazione temporale e il movimento che si crea dalle proprie abitazioni al luogo della celebrazione portano già in sé i significati più profondi della stessa novena: l’attesa vigilante, il cammino e la ricerca, la veglia carica di speranza. Non sembrerà strano, quest’anno, compiere il cammino della novena di Natale, come i Magi, lasciandoci anche noi guidare dalla luce della stella verso Cristo, luce del mondo.

I pellegrini, che «vennero da oriente verso Gerusalemme» (Mt 2,1), rappresentano quanti, da ogni parte della terra, si muovono alla ricerca di Colui che viene a dare senso alla vita e alla storia. Non c’è ricerca di Dio che non attraversi anche i sentieri bui dell’assenza, del silenzio, della stanchezza. Lungo la strada, i Magi hanno interpretato i segni e interrogato la gente incontrata, da soli non ce l’avrebbero fatta. E quella domanda: «Dov’è colui che è nato?» (Mt 2,2), ha aiutato loro e ha svegliato dal torpore e dall’indifferenza la gente di Gerusalemme. La stella s’incarica non solo di tracciare la strada, ma nel suo ritrarsi e riapparire vuole indicare nei volti e nei cuori di tanti, nelle storie concrete di ciascuno, rilette alla luce delle Scritture, le tracce della presenza dell’Atteso delle genti. E quando i Magi, mediante l’ascolto e il confronto, senza pregiudizi e preconcetti, giunsero alla presenza tenerissima del Bambino, fecero l’unica cosa degna dell’incontro con l’Atteso: «si prostrarono e lo adorarono» (Mt 2,11).

Tratto dal Sussidio per la celebrazione del Natale 2021 scaricabile dalla CEI

Primo giorno

Proponiamo anche un assaggio della novena al Santo Natale di M. Anna Maria Cànopi:

Quando il Signore è nato a Betlemme, la sua è stata una presenza anche fisica, però come è nato a Betlemme deve nascere continuamente nel nostro cuore, e vivendo la liturgia come segno sacramentale della presenza del Signore dobbiamo sentirci tutti in questo tempo come la Madre Chiesa che aspetta la nascita di Gesù, il Figlio.
Dio si fa nostro figlio, vuole nascere nei nostri cuori; dobbiamo avere un animo aperto, desideroso di vederlo nascere, cioè di ricevere la sua grazia e la sua gioia. Noi dobbiamo desiderare questa felicità e desiderarla in modo da contagiare anche gli altri, perché possano anche loro scoprire il segreto della felicità, quella vera, che non è determinata da motivi materiali o temporali ma dalla presenza del Signore, la felicità che ci consente di dire: «Sono felice di appartenere al Signore, di vivere secondo la sua volontà, cercando, pur nella debolezza, di adeguarmi a Lui».

O Padre,
Tu vuoi manifestare a tutti i popoli
Colui che può condurli alla salvezza.
Suscita in noi che già l’abbiamo trovato
il desiderio di cercarlo ancora,
umilmente, instancabilmente
e donaci la gioia di credere e adorare,
di amare e di offrire
al Piccolo Re di gloria
la nostra povertà e piccolezza,
la gratitudine del nostro cuore. Amen.

Tratto dal libro Novena al Santo Natale  

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