Giovedì Santo

Giovedì Santo

Marzo 28, 2024 |

Gesù sa che è venuta la sua ora di tornare al Padre e desidera compiere fino in fondo la missione che gli è stata affidata.

Anche la manifestazione del suo amore deve quindi raggiungere il totale svelamento per i discepoli. Avendo amato i suoi, «li amò fino alla fine». La liturgia di questo giorno celebra anche l’istituzione del sacerdozio ministeriale e l’ultima cena, ma nel Vangelo di Giovanni l’accento è posto sulla lavanda dei piedi da parte di Gesù ai suoi discepoli.

Egli mostra loro con i fatti che cosa significa amare veramente l’altro. Il vero amore si fa servo del fratello, si mette ai suoi piedi. Gesù, infatti, deposte le sue vesti, si cinge ai fianchi un asciugatoio per rendere l’umilissimo servizio di lavare loro i piedi, compito riservato allora unicamente agli schiavi non ebrei.

Se vogliamo prepararci davvero a questa nuova Pasqua, dobbiamo anche noi lasciare che Gesù si metta nuovamente ai nostri piedi per purificarci. Non è facile, infatti, riconoscersi sporchi, bisognosi di essere lavati da chi ci rappresenta Cristo. Del resto, è proprio questa la strada per imparare a vivere l’umile amore.

È troppo facile e gratificante sentirsi benefattori degli altri, mentre rifiutiamo istintivamente di scoprirci a nostra volta poveri e bisognosi di ricevere il perdono che ci purifica da ogni presunzione. Spesso, infatti, ci è più facile amare gli altri che lasciarci amare senza difenderci da chi conosce le nostre debolezze, permettendo di essere visti proprio in ciò che si vorrebbe nascondere. È questa però la strada per fare davvero pasqua, il passaggio che ci permette di giungere all’umile amore e di seguire in verità il cammino che ci condurrà come il Maestro fino alla sua totale consumazione sul legno della croce.

Questo traguardo non si può raggiungere in un giorno. È l’impegno di una intera vita scandito dalla preghiera che il nostro nulla si trasformi in un braciere di amore per ogni uomo.

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