Sabato Santo: l’Amore nel sepolcro

Sabato Santo: l’Amore nel sepolcro

Aprile 3, 2021 |

Silenzio, riposo. E basta. Non c’è altro. Il Sabato Santo è un giorno di pausa, di meditazione. La Chiesa romana nella sua sobrietas in questo giorno prega presso il sepolcro ancora occupato dal corpo morto di Cristo: prega, tace e aspetta.

La Liturgia del Sabato Santo – il grande Sabato – è piena di speranza, una speranza concentrata, racchiusa, come quando stiamo per arrivare ad un momento cruciale della nostra vita, ad una circostanza che ci fa cambiare, ad un evento senz’altro definitivo per la nostra esistenza.

Non c’è Liturgia più piena di speranza di quella di questo giorno, in cui si fa memoria di Cristo disceso agli inferi per riscattare tutti quelli che aspettano la sua venuta. In questa Liturgia è presente un personaggio sempre discreto: Maria, Maria del Sabato Santo, ed è presente con un silenzio che custodisce le grandi promesse.

Speranza, attesa, silenzio sono dunque i sentimenti, l’atmosfera di questo giorno, in cui – unico sabato nell’anno – non si cantano i Primi Vespri della domenica, ma si segue un’ufficiatura propria in collegamento con tutta la spiritualità di questo giorno del Sacro Triduo. Nella lettura breve (1Pt 1,18-21), si ricorda il prezioso sangue di Cristo, Agnello sgozzato (riferimento al Venerdì Santo), e già si parla che Dio l’ha risuscitato dai morti. Per chi crede la sua speranza è fissa in Dio.

In questo giorno, in cui celebriamo «il mistero del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra», ci prepariamo alla Veglia, madre di tutte le veglie. In essa si rievocano anche le quattro notti della storia della salvezza: la notte della creazione, la notte di Abramo, la notte della uscita dall’Egitto e la notte della Pasqua, per arrivare allo zen, alla nuova Pasqua. E noi vorremo, in questa notte cui ci prepariamo, entrare pienamente nella risurrezione. Ma se Cristo in questa notte non verrà – i Padri sostengono che la seconda venuta sarà di nuovo nella notte di Pasqua – allora ricomincerà la nostra attesa, il nostro sabato santo, donec veniat, finché Egli venga. L’Eucaristia è proprio il cibo dei viandanti, che la Chiesa ci prepara nell’attesa della parusia.

di P. Juan Javier Flores Arcas osb

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