San Benedetto e l’Europa
Luglio 11, 2024 |
Sono passati 60 anni da quando Paolo VI, salito a Montecassino, proclamò solennemente San Benedetto patrono d’Europa.
Molti avvenimenti sono intercorsi in questo ampio spazio di tempo, e possiamo dire che l’Europa stessa ha profondamente cambiato la sua fisionomia. È sempre utile però tornare a riflettere sulla figura di chi ha saputo in tempi non meno calamitosi dei nostri attingere dalla fede uno slancio al proprio operare.
Siamo liete di lasciarci prendere per mano ancora una volta dalle sapienti parole di Madre Anna Maria per prepararci a vivere la festa di San Benedetto tenendo gli occhi del cuore fissi su di lui, grande artefice di comunione e di pace.
San Benedetto prega per noi!
Benedetto, uomo di vita santa
Questa solennità ci dà tanta gioia perché è la festa del nostro Padre Benedetto. Con quale gratitudine dobbiamo celebrare questa festa, che ci fa contemplare in questo uomo di Dio lo stesso volto di Cristo, lo stesso volto del Padre e l’amore di Dio per noi. In tutta la liturgia sentiamo scorrere questo fremito di gioia, che è proprio nel nome stesso di Benedetto, uomo che prende da Dio il nome e che è in benedizione per noi. Ed è bello risalire alle origini, volgersi alle proprie radici per comprendere quali dobbiamo essere, quali siamo chiamati a diventare. Si fa riferimento ad Abramo e agli altri patriarchi, ai profeti, agli apostoli, perché davvero in quest’uomo, benedetto da Dio, Benedetto di nome e per grazia, si sono radunate tutte le virtù dei giusti dell’Antico e del Nuovo Testamento. E questo perché la santità di Dio è unica e si distribuisce come fiume di grazia in coloro che camminano nella rettitudine e cercano sinceramente il Signore.
Abbiamo cantato ieri e oggi canteremo ancora ai Vespri le antifone che riguardano la fisionomia interiore di san Benedetto, e alle Lodi quelle che riguardano le opere di Benedetto. E ci sembra di veder scorrere davanti a noi pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento, la storia della salvezza, la storia della santità scritta da Dio con uomini da Lui scelti, da lui prediletti, da Lui consacrati, santificati e mandati, donati all’umanità.
Il nostro santo Padre, uomo di vita santa, non si lasciò mai sedurre dalle attrattive del mondo ma fu sempre di Dio. Alle lodi del mondo preferì il patire e agli onori degli uomini la fatica, preferì affaticarsi per il Signore. Così, ancora giovane, voltò le spalle a Roma, al mondo e alla carriera, al successo mondano, e si ritirò solo alla presenza di Dio. Benedetto, testimone glorioso di Dio, imitando sulla terra la santità degli angeli, divenne luminoso esempio di buone opere per il mondo, perciò la sua solitudine fu un morire per fruttificare. Granello di frumento che, seminato nella terra, muore, ma risorge moltiplicato.
San Benedetto fa, infatti, camminare il monaco nell’umiltà e nell’obbedienza, ma proprio sotto la spinta e l’urgenza della carità. Ogni giorno dobbiamo rispondere con ardore alla chiamata di Dio seguendo la sua via, che è la via della pace. Ogni giorno dobbiamo affrettarci nel compimento della volontà di Dio con quello zelo buono che mette le ali ai piedi e correre insieme nella via della vita. Umiltà che diventa carità, carità che è gioia di vivere nella concordia per incominciare quaggiù la vita che sempre vivremo in cielo.
Viviamo questa giornata di festa e di famiglia con il desiderio che tutti i nostri fratelli possano scoprire la gioia di vivere accogliendo la benedizione del Signore per diventare benedizione per tutti come san Benedetto.